Cronaca 2020

L’emergenza sanitaria purtroppo continua, e questo ci impedisce di incontrarci e stare insieme, ma non per questo ci perdiamo d’animo e rinunciamo alle nostre tradizioni e alle iniziative che siamo soliti intraprendere nel periodo natalizio.

E così, indomiti, eccoci pronti anzitutto ad addobbare l’albero di Natale comunale in piazza a Clodig.

Purtroppo, per preparare gli allestimenti, non abbiamo potuto riunirci e lavorare insieme, ma abbiamo dovuto darci da fare ognuno a casa sua. Abbiamo trascorso pomeriggi e serate a confezionare addobbi finché, finalmente, è giunto il momento di appendere le nostre creazioni all’albero con un risultato che migliora a vista d’occhio di anno in anno grazie alla creatività dei nostri operatori.

Per invadere di spirito natalizio l’intero capoluogo comunale sono stati addobbati anche i ponti, ma l’atmosfera di Natale si respirava intensamente anche a Liessa che avuto il privilegio di ospitare il nuovo presepe ancora fresco di pittura, collocato, da un impavido allestitore (che ne è stato anche il realizzatore), accanto alla nostra cara Madonnina.

Siamo riusciti anche ad organizzare la lotteria di Grimacco in favore delle missioni.

Grazie alla generosità di chi ha donato i premi messi in palio e di coloro che hanno acquistato i biglietti (esauriti in due giorni!!!), l’intero ricavato sarà devoluto alle missioni che seguiamo da decenni.

Il grande rammarico è di non esser riusciti a pregare insieme la “Devetica”.  Questa importante tradizione dei nostri nonni non è stata di certo né dimentica né accantonata, semplicemente quest’anno, ognuno nell’intimità della propria casa, ha ripercorso il cammino della novena di Natale recitando il Santo rosario accompagnato dai canti e dalle preghiere che speriamo di poter recitare presto di nuovo tutti insieme.

È stato un Natale diverso, perché è stato un anno diverso.

Siamo stati costretti a fare delle importanti rinunce in termini di gestione degli affetti e delle relazioni che ci hanno messo alla prova.

Ma…come si dice…quello che non abbatte, fortifica!

E così speriamo di uscirne, più forti nei nostri affetti, nelle amicizie sincere, nella fede.

VESEL BOŽIC!

20 DICEMBRE
L’ATTESA!
Aspettiamo il Natale in tempo di COVID….
Prepariamo i pacchi regalo per addobbare l’albero di Natale comunale. Chiara sul tavolo
della sua cucina avvolge le scatole con carta argentata, dorata, azzurra – fa fiocchi con nastri
scintillanti: è già festa! Così fa Anna, Nadia, Mirella, Silvia, Lucia, Emily e ognuno di noi nella
propria abitazione!
Tutto è pronto. Ci diamo appuntamento a Clodig con la mascherina d’ordinanza.
L’abete ci aspetta, l’albero è un po’ spelacchiato….vabbè! Ci mettiamo al lavoro: chi taglia lo
spago, chi appende i pacchi, chi sale sulla scala per raggiungere i rami più alti. Oh ci sono anche 10
stelle colorate!
Arriva Martina con gli strucchi ancora caldi, Marco con l’americano e poi…poi cioccolato, torroni e
biscotti. Intoniamo il canto “Tu scendi dalle stelle”, già si sente profumo di Natale.
Scorgiamo un bagliore nel cielo grigio: è la Stella che ci illumina e indica il cammino….andrà tutto
bene…dopo il buio la Luce.
Auguri – Vesele praznike

31 ottobre – 1 novembre – 2 novembre

PANETTI – I SANTI – COMMEMORAZIONE DEFUNTI

31 ottobre 1 – 2 novembre Gruppo “Kraijca Meru” di Liessa (Grimacco). Un antichissima tradizione delle Valli del Natisone vuole che la vigilia della festa di Tutti i Santi bambini e adulti passino di casa in casa per la preghiera per i defunti. Questa tradizione, nel nostro dialetto sloveno si chiama “po hliepce”, che tradotto in Italiano significa “a panetti” proprio perché per ringraziare della preghiera, la padrona di casa, offriva a tutti un panetto. Non era una tradizione senza solide basi o ancor peggio nata così a caso ma si basava proprio sull’insegnamento teologico dell’aiuto ai poveri in memoria dei defunti. Qui da noi i bambini erano i più poveri e con i “panetti” dei morti avevano pane per sfamarsi per un lunghissimo periodo. Spinti da questo principio, dietro il zelante insegnamento dell’allora parroco don Azeglio Romanin (persona dal cuore missionario e generoso), abbiamo ripreso questa tradizione pensando ai nostri bimbi sparsi nelle missioni dell’Africa e dell’India. Spesso si sente dire “aiutiamoli a casa loro” – noi lo stiamo facendo da oltre mezzo secolo convinti che nessuno lascia la propria terra se ha il necessario per vivere….e ogni piccola goccia, se messa assieme, forma il mare.
Quest’anno in tempo di pandemia abbiamo dovuto cambiare un poco le nostre abitudini e mantenendo le distanze di sicurezza e le protezioni, siamo passati di casa in casa (senza però entrarvi in nessuna), fermandoci per la preghiera nei giardini, sulle strade e nei cortili delle borgate di Liessa e Clodig. E anche quest’anno eravamo un bel gruppo di persone (14) e atteso dalla popolazione.
Abbiamo continuato (con tutte le norme di sicurezza) anche quell’iniziativa “una candelina per aiutare i poveri in memoria dei nostri defunti” che prosegue quella bella usanza intrapresa già nel 1990 dal titolo “il fiore più gradito ai nostri morti è un opera buona ai vivi…” che non voleva le tombe spoglie dai fiori, ma evitando l’esagerazione, invitava a ricordarsi dei più poveri e piccoli in memoria dei nostri morti.
Mai avremmo pensato, che anche in questo anno così difficile a causa del covid, l’iniziativa avrebbe avuto un tale successo tanto da rimanere senza candeline!
E per concludere queste giornate intense e piene di ricordi, come da tradizione, il primo novembre, ci siamo ritrovati anche alle ore 19.00 nel cimitero di Liessa per la recita del Santo Rosario. Questa del Rosario è un iniziativa che già in tempi antichi veniva intrapresa e guidata dai laici (la Giustina e la Maria Balonarjova, la Mariuta Funkiova e altre ancora) e lo testimoniano gli scritti del libro storico riportati sul giornalino San Martino – alla sera un gruppetto di persone si riunisce nel cimitero per la recita del Santo Rosario – …..le Valli, in molte tradizioni religiose, avevano anticipato di tantissimi anni il Concilio Vaticano Secondo. Per molti anni questa tradizione serale era andata persa e l’abbiamo ripresa noi (le persone del nostro gruppo erano i promotori) oltre venti anni fa. Il 2 novembre, giorno di ricordo dei morti, alle ore 20.00 ci siamo ritrovati nuovamente nel cimitero di Liessa per recitare i solenni vespri dei defunti – un momento molto bello. Anche questa volta abbiamo fatto con gioia ed amore il nostro dovere! Un grande grazie a tutti per la sensibilità e agli infaticabili zelatori per il lavoro svolto. Quanto prima pubblicheremo il resoconto del ricavato pro missione avuto grazie a queste iniziative. Buog Loni a tutti!

Tanti auguri a te, tanti auguri Lucia, tanti auguri a te!

Quanto abbiamo dovuto aspettare per cantare!!! Ma chi la dura la vince… e così, quando si è presentata l’opportunità di ritrovarsi, nel rispetto di tutte le regole vigenti, non ce la siamo fatta scappare e abbiamo organizzato una pastasciutta a Plataz.

Quante volte abbiamo dato per scontato le nostre feste, i nostri pranzi e le nostre gite.

E adesso quanto ci mancano quei momenti di convivialità e condivisione, quanto ci manca “stare insieme”.

La tecnologia ci aiuta certamente a vincere la solitudine, ma niente può prendere il posto di un abbraccio, di una sincera stretta di mano o anche del semplice ritrovarsi in libertà a chiacchierare, passeggiare, ballare.

Non è un periodo facile, ma dobbiamo imparare ad accontentarci anche di piccoli spiragli di “normalità” in attesa che tutto passi.

Nel frattempo siamo riusciti a trascorrere qualche ora in compagnia e allegria: abbiamo mangiato, giocato a tombola e soprattutto abbiamo colto l’occasione per festeggiare l’importante compleanno della nostra mascotte Lucia Lauretig Vasconi.

Lucia ha sempre lavorato per la nostra comunità, silenziosamente, ma incessantemente.

Ma più di tutto Lucia, con le sue storie e racconti, ci fa ridere e divertire, rallegra i nostri pranzi e le nostre gite con aneddoti e frasi che ormai sono diventati celeberrimi!

Per tutto quello che ha fatto e fa per noi, il Gruppo Kraijca Meru ha pensato di conferire a lei l’annuale premio in memoria di don Azeglio.

Stupita ed emozionata per questa sorpresa (cantava “tanti auguri” insieme agli altri e solo quando è stato pronunciato il suo nome ha capito che la festa e la torta erano per lei!!!) ha ringraziato commossa, anche se, in realtà, siamo noi che dobbiamo ringraziare lei per la sua disponibilità, impegno e soprattutto per la sua allegria.

TANTI AUGURI LUCIA! ŽIVIO!

20 SETTEMBRE

FESTA A SAN MARTINO

KUATARINCA

Un’altra giornata splendida e in compagnia è stata quella della Kuatarinca sul monte San Martino.

Il gruppo di preghiera “Kraijca Meru” si è dato appuntamento al passo Privalo presso la baita del CAI Val Natisone.

A causa del covid non c’era la tradizionale pastasciuttata organizzata dai nostri alpini di Grimacco e neanche a Plataz l’incontro “antichi sapori e mestieri” organizzato dal circolo culturale Jacopo Stellini di Clodig ma non volevamo che questa giornata passasse senza lo stare assieme.

Tutti rigorosamente distanziati, sul prato affianco alla baita, le nostre coperte stese, formavano macchie di colore e mai abbiamo avuto pranzo più squisito di quello perché, anche se era rigorosamente al sacco (ognuno ha provveduto per se), era condito da fraterna amicizia.

Abbiamo passato tutti assieme un bel pomeriggio, i nipotini giocavano e noi tra un caffè e una fetta di torta parlavamo; c’era pace serenità e armonia.

Questo virus ci ha un po’ piegato, ma noi riusciamo in un modo o nell’altro a ritrovarci rispettando le regole del momento. Speriamo in tempi migliori!

30 agosto

GITA PELLEGRINAGGIO A BARBANA

SMO ŠLI NA BOŽIJO POT

Il trenta agosto è stata una giornata che sembrava dovesse finire con il diluvio universale.

Ma cominciamo per ordine…

Vista la situazione legata al COVID, abbiamo deciso di fare la consueta gita pellegrinaggio giornaliera in una località vicina e abbiamo optato per Barbana.

La partenza è stata così così, ma non pioveva, ma proseguendo nel viaggio abbiamo trovato di tutto: tuoni, fulmini, alberi sulla strada; eravamo ormai rassegnati.

Menomale che avevamo un autista molto bravo che si è saputo districare in quella situazione. Passato quel tratto di percorso, il cielo ha cominciato ad aprirsi, più andavamo verso Barbana e più il cielo si rasserenava e quando siamo arrivati a destinazione splendeva il sole.

Tutto si è svolto come previsto: la Santa Messa, il nostro momento di preghiera con il canto “ Lepa si”.

È il nostro canto – preghiera più caro che rivolgiamo alla Madonna, un buonissimo pranzo sull’isola, le foto ricordo e poi via verso Grado. All’arrivo c’era già la guida che ci aspettava per la visita guidata alla Grado storica, tutto sempre con il sole.

Prima del ritorno a casa abbiamo fatto lo “spuntino del buon rientro” in un giardino di Grado con dei gabbiani che ci facevano compagnia ma che preferivano il cibo salato al dolce, aspettando con il becco aperto davanti a noi seduti sulle panchine.

Ci siamo imbarcati per il rientro fra canti e risate fino a quando non siamo arrivati a casa; qui abbiamo trovato il disastro e ci hanno raccontato che da noi c’era stata l’apocalisse.

Chissà se è un segno: noi siamo stati graziati!

Voglio aggiungere che con il sole o con il vento ci accompagna sempre l’Angelo Custode e abbiamo passato una splendida giornata insieme, come il nostro gruppo sa fare, e allora, pandemia permettendo: ragazzi alla prossima!

 

2 Agosto 2020

FESTA DEI NOSTRI ALPINI

 

Come ormai da tradizione nella prima domenica di Agosto si è svolta la festa del gruppo Alpini di Grimacco. Eravamo soliti fare questo incontro a passo Prievalo (monte San Martino) ma in tempi segnati dalla pandemia giustamente gli organizzatori hanno optato per altre soluzioni.

L’incontro si è svolto prima presso il monumento dei caduti di Clodig, con l’usuale alzabandiera e onore ai caduti; successivamente si è celebrata la messa a Liessa a cui è seguito un momento conviviale in un agriturismo del cividalese.

E’ stata una bellissima festa di comunità, unione e tanta allegria, che di questi tempi ci vuole…abbiamo passato un gran bel pomeriggio in serenità.

In questa giornata vengono ricordati dal gruppo tutti gli Alpini “che sono andati avanti”; un particolare e doveroso ricordo è stato fatto per Natale Chiabai “Mateuzac”, con la deposizione di un omaggio floreale sulla sua tomba.

Natalino è morto il primo dicembre del 2019 all’ età di 85 anni, lasciando un grande vuoto in tutta la comunità di Grimacco. E’ stato per otto mandati il Capogruppo dei nostri Alpini e ha saputo creare un’unione e una sinergia non solo tra gli Alpini stessi ma in tutta la comunità.

Natale ha dedicato molto tempo della sua vita per il prossimo. E’ stato amministratore comunale per tanti anni, in quei tempi dove ci si doveva arrangiare nelle cose e gli amministratori erano in servizio giorno e notte con la tuta da lavoro. Quante ore ha passato il nostro Natalin (appassionato ed esperto elettricista) a cercare guasti negli impianti della luce pubblica, ora in una borgata ora nell’ altra. Quante giornate o nottate gratuite a mettere tubi e pompe per garantire acqua agli acquedotti pubblici durante la siccità estiva. Quanti chilometri di cavi ha tirato per l’illuminazione delle varie sagre: in palestra, al campo sportivo e poi alla festa della Kuatarinca, nata a Prievalo proprio grazie a lui. E poi l’aiuto per le varie famiglie: quando non funzionava un elettrodomestico o un lampadario si aspettava sempre Natalino per risolvere il problema. Tutto questo oltre ad avere installato antenne per le case del comune. Si era persino costruito in autonomia un televisore, ordinando i componenti per corrispondenza!

Quintali e quintali di pastasciutta ha preparato e distribuito a quasi tutte le nostre feste… e potrei continuare. Un donarsi costante fino all’ ultimo.

Il mio parroco, don Azeglio Romanin, persona schietta e leale, che non tollerava le bugie, mi ripeteva sempre che nell’ultimo viaggio ci porteremo dietro solamente le opere buone assieme alla nostra fede. Natalino si è portato dietro un enorme bagaglio per entrambe. “Vieni, servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Signore”; e sono sicuro che sia già così.

Sarebbe bello, come già successo per altre personalità del nostro comune distintesi per la dedizione al prossimo, che in futuro gli venisse dedicato un ricordo concreto e visibile a sua memoria.

Z Buoham Natalin an Buoh te loni!

14 Luglio 2020

SCOUT A LIESSA

 

Finalmente, dopo quasi tre anni, sono tornati a Liessa gli Scout, ospiti del nostro gruppo “Kralijca Meru”. Faremo in modo di ospitarli nuovamente in futuro.

Avevamo cominciato a ospitare gli scout nel 1994; la prima volta erano arrivati in tantissimi, che avevamo radunato in palestra. Si erano uniti a loro i nostri giovani del coretto di Liessa e tutti assieme avevano quasi riempito l’edificio.

Si era così svolta una bellissima serata di grande festa con preghiera, canti, balli, chiacchiere ed un super rinfresco offerto come sempre da Don Azeglio.

Da quella volta abbiamo avuto gli scout a Liessa quasi ogni anno. Con don Federico (una volta anche lui era scout e perciò conosce bene lo spirito di questa associazione cattolica) arrivavano più volte durante l’anno ed è questo anche un bel modo per fare conoscere le nostre valli.

Un grazie va al nostro gruppo per l’ospitalità, in particolare a Marco Marinig e famiglia che hanno falciato e rastrellato il prato per potere installare le tende, alla famiglia Bianchi che si è offerta di preparare la pastasciutta e alle signore che hanno confezionato i dolci. Alla prossima.

 

11 Luglio 2020

IN RICORDO DEL FANTE STEFANO BUCOVAZ

 

Il gruppo Fanti, con il gruppo Alpini di Grimacco, ha voluto ricordare il primo anniversario della posa della lapide dedicata al fante Stefano Bucovaz e sita nel cimitero di Liessa.

Una cerimonia composta e con le dovute precauzioni in relazione alla situazione attuale legata al coronavirus.

Erano presenti i vari gagliardetti degli Alpini, una rappresentanza dei Fanti, rappresentanti dell’ Arma dei Carabinieri, il sindaco di Grimacco Fabello e il sindaco di Drenchia Romanut. Il tutto è stato coordinato dal rappresentante dei Fanti e dal capogruppo degli Alpini di Grimacco Marco Marinig.

Una cerimonia contenuta ma toccante.

26 Luglio 2020

SVET JAKOP

 

Domenica 26 Luglio si è svolta a Liessa la tradizionale festa di San Giacomo, con una solenne celebrazione presieduta da mons. Sandro Piussi. E’ da diversi anni che in questa circostanza la locale sezione donatori di sangue ricorda la giornata del dono.

Si pensava di sottolineare in modo particolare questo momento, perché proprio quest’ anno la nostra sezione di Drenchia e Grimacco festeggia il 35° anno di fondazione. Purtroppo la pandemia non ci ha permesso di svolgere la festa come programmato. Abbiamo comunque voluto partecipare alla Santa Messa con il labaro alla presenza del presidente provinciale dei donatori Roberto Flora, al delegato di zona e consigliere provinciale Michele Moret, al presidente della nostra sezione Davide Floreancig, al delegato dei nostri donatori Marco Marinig, al signor sindaco di Drenchia Romanut e di Grimacco sig.ra Fabello.

Al termine della Santa Messa è stato deposto un omaggio floreale nel cimitero di Liessa a ricordo di tutti i donatori e di coloro che più si sono adoperati per la nascita della nostra sezione: Vasconi Giampiero (è stato fondatore e presidente per molti anni), don Azeglio Romanin e Giro Paolo.

Un ricordo particolare per due donatori che sono deceduti quest’anno: Clodig Franco e Bucovaz Lucia.

29 Giugno 2020

AUGURI DON FEDERICO

 

Scopriamo dai media che don Federico Saracino, parroco di Liessa fino al 2017, ha fatto il suo ingresso come amministratore nella parrocchia di Nimis. Tale nomina si aggiunge a quella di parroco di Campeglio, Faedis, Canebola e altre numerose comunità.

Grazie ai suoi studi di Diritto Canonico era già stato nominato dal vescovo di Udine “Difensore del Vicolo” per la nostra diocesi; in data 07/03/2018 ha avuto la medesima nomina da parte del patriarca di Venezia per tutto il Triveneto.

Dall’omelia del vescovo Mazzoccato si viene a sapere inoltre che è stato nominato anche delegato vescovile per la tutela dei minori dagli abusi.

Buon lavoro Don Federico, sicuramente porterai avanti tutti questi compiti con impegno e senza mai lamentarti così come hai sempre fatto. Tantissimi auguri!

24 Giugno 2020

SVET IVAN

 

Secondo una nostra antica tradizione in cui si ricorda il compleanno di San Giovanni Battista, una delle usanze più belle è quella di appendere sulla porta principale di casa una croce fiorita o una ghirlanda creata con le margherite.

I nostri padri ci hanno insegnato a compiere questo gesto affinché in tale Notte Santa San Giovanni Battista benedica la nostra casa e la nostra famiglia.

Nessuna notte magica, per lo meno per il nostro popolo ma solo un ulteriore atto di fede e di devozione.

San Giovanni Battista è l’unico santo, assieme a Maria Santissima, del quale si celebra la nascita terrena. Un Santo importantissimo, il più grande tra i profeti perché ha preparato la venuta del Signore.

Il nostro gruppo di preghiera “Kraijca Meru” ha sensibilizzato le persone con un volantino per cercare di mantenere questa bella tradizione.

I NOSTRI INCONTRI MENSILI

Con il mese di giugno sono ripresi gli incontri mensili di preghiera del nostro gruppo “Kraica Meru” dopo le restrizioni a causa della pandemia.

Anche noi, come tutte le persone coscienti, ci siamo adeguati alle norme di sicurezza che lo stato e la diocesi di Udine ci invitano a seguire.

Abbiamo cominciato questi nostri momenti di preghiera, di comunione e di comunità con un ottimo numero di persone, forse dovuto anche alla voglia di stare assieme che la pandemia ci aveva negato facendoci sentire il peso dell’isolamento.

Prediligeremo lo svolgimento dei nostri incontri estivi all’aperto, anche perché quasi tutti hanno un pezzo di giardino o di cortile dove ospitare il gruppo. Non mancheranno mai le mascherine (che ognuno si deve portare da sè), le distanze di sicurezza e il gel disinfettante (cosa importantissima e oramai ovvia perchè la si trova a disposizione in qualunque luogo di passaggio di persone, anche i più sperduti); ad ogni incontro ci sarà chi passa a far disinfettare le mani a tutti.

Come ormai tutti sanno, i nostri momenti di preghiera sono scanditi dalla recita del Santo Rosario alternato da tanti canti, dalla recita del vespro o della compieta che sono le ultime parti della bella liturgia delle ore. La liturgia delle ore (come si legge anche sulle più semplici rubriche liturgiche – pastorali ma anche nelle premesse dei libri che raggruppano in sè questa preghiera) è la grande preghiera del Corpo Mistico della Chiesa. Una preghiera interamente impregnata delle Sacre Scritture che dà a tutti i cristiani un vero nutrimento spirituale. Dopo il Concilio Vaticano Secondo anche i laici sono invitati a compiere questa bellissima preghiera di salmi e cantici tratti dalla Bibbia. E’ veramente un momento bello e profondo.

Continuiamo con gioia questi nostri incontri così preziosi che sono di fede ma anche di profonda amicizia.

31 maggio 2020

MAJNCA IN TEMPI DI PANDEMIA

 

Oggi, anche se con le dovute norme di sicurezza a causa della pandemia, abbiamo festeggiato il nostro senjam (festa che ricorda la prima dedicazione della chiesa avvenuta pressappoco alla fine del 1600 quando fu costruita la prima chiesa di Liessa dedicata a Maria Santissima e allo Spirito Santo) con una bella e solenne Celebrazione guidata da mons. Sandro Piussi. Nonostante il momento delicato che stiamo vivendo comunque eravamo in 51 persone presenti alla messa.

Al termine della Santa Messa non è stata fatta la processione; non solo nel rispetto delle regole governative, diocesane e del buonsenso ma in particolare nel rispetto degli ammalati, dei morti e degli operatori sanitari con i volontari che si sono sacrificati per il prossimo in questo tempo scosso dal coronavirus.

Don Sandro ha voluto concludere la Celebrazione sul sagrato della chiesa, dove a semicerchio come in un abbraccio e con le dovute distanze di sicurezza abbiamo ricevuto la Benedizione Eucaristica.

Un grazie va anche agli alpini di Grimacco che volontariamente hanno vigilato perché venissero rispettate le norme di sicurezza e ai bambini che hanno sparso i fiori davanti a Gesù pane Vivo.

5 maggio 2020

VELIKA PAUODNJA

Certamente questa primavera sarà ricordata, oltre che per la grave pandemia, anche per la tanta pioggia caduta.

Nella notte tra il 4 e il 5 maggio un violento nubifragio si è abbattuto sulla nostre valli creando gravi danni e allagamenti.

Nella nostra zona non ha causato grossi problemi a parte l’allagamento delle strade e qualche piccola frana. Il sempre magnifico scenario del ponte di Liessa, anche con il nubifragio, ha attirato lo sguardo di diverse persone accorse a contemplare la potenza della natura, che con la sua pioggia ha fatto salire l’acqua impetuosa del torrente Rieka fino alla statua della Madonnina. Questa però ha resistito anche stavolta grazie alla barriera protettiva collocata nel 1991.

Il sito sacro è stato ideato e collocato alla fine degli anni cinquanta dall’allora parroco don Giovanni Nimis; ancora si racconta della Celebrazione commovente di benedizione, mentre un grammofono (pochi allora potevano permettersi di sentirlo in casa) faceva sentire il canto dell’Ave Maria e le bambine del paese portavano in processione sul greto del torrente la statuina della Madonna per la posa. Un fatto unico, che a distanza di tantissimi anni ancora capita di sentirlo raccontare.

Nel 1990 l’acqua aveva sommerso del tutto la Madonnina e se l’era portata via. E’ stata poi ritrovata illesa un chilometro più a valle tra i sassi del torrente nei pressi di Trebez (o del Castel come si diceva un tempo) da Francesco Feletig Trebez, detto proprio Franc del Castel. Nel punto del ritrovamento quella statuina è stata collocata con una bella Celebrazione religiosa.

Il solito gruppo (che oggi si chiama “gruppo Krajca Meru”) si è adoperato per la ricollocazione del monumento e della statua della Madonnina sul greto del torrente presso il ponte di Liessa. E’ stata aperta una sottoscrizione coordinata da Giacomo Canalaz ed è stato fatto un progettino per la riproduzione del monumento andato distrutto dal nubifragio. Questa volta al posto del cemento è stata usata la pietra locale. Giacomo e don Azeglio sono addirittura andati alla ricerca della pietra per le nostre borgate. Il centro di formazione professionale (scuola di scalpellini marmisti) ha preparato il monumento, la scuola Istituto professionale di stato (dove insegnava don Azeglio) ha preparato la barriera protettiva, la statua della Madonna è stata regalata da don Azeglio Romanin in memoria di sua mamma che aveva a sua volta regalato la precedente ritrovata nel torrente a Trebez. Tanti volontari, guidati da Lino Chiabai “Nakoncin” si sono fatti muratori, scalpellini e giardinieri e così la sacra edicola è tornata al suo posto. Il 15 agosto del 1991 si è tenuta una bella festa con una solenne processione dove don Azeglio commosso ha benedetto la nuova edicola sacra. Il nubifragio di quest’anno ha però portato via i rosai in bocciolo che erano stati piantati davanti alla Madonnina. Il giorno seguente, don Maurizio Qualizza della diocesi di Gorizia, che aveva appreso la notizia da facebook, è passato a trovare Giacomo portandogli un grande e bel rosaio bianco da collocarsi ai piedi della Madonnina. Anche Teresa Trusgnach nei giorni seguenti ha avuto lo stesso pensiero e ha consegnato delle roselline da collocarsi nel medesimo sito. A tutti vada il nostro grazie.

E’ LA PASQUA DEL SIGNORE!

Quest’anno, a causa della pandemia che ci ha colpito, il nostro gruppo “Kraijca Meru” non ha potuto preparare i pacchettini con l’ulivo benedetto da distribuire ad ogni famiglia e ci è dispiaciuto molto. Sono tantissimi anni che il nostro gruppo si dedica anche a questa iniziativa.

Abbiamo allora pensato di raggiungere simbolicamente ogni famiglia, gli ammalati, i soli e quanti sono nella difficoltà creando, in modo molto semplice, un ramo fiorito; fatto da tantissimi fiorellini di carta confezionati a mano da noi, che simboleggia la ripresa della vita dopo l’inverno e quindi la Vittoria di Cristo sulla morte.

Purtroppo, a differenza di tutti gli altri incontri, questi rami pasquali sono stati confezionati in tante abitazioni diverse, non potendoci radunare per le giuste misure di sicurezza e così sono mancate quelle serate di comunione e allegria che contraddistinguono i nostri appuntamenti…..ma ci rifaremo appena possibile!

Il ramo è stato posto davanti alle cappelline di ogni paese, costruite con l’amore ed il contributo di tutti i compaesani. Queste sacre edicole ci ricordano anche i nostri cari defunti e formano un pezzetto del nostro cuore! Il ramo fiorito è stato collocato anche davanti a quelle cappelle, costruite da privati, dove sapevamo che il nostro simbolico ramo in fiore sarebbe stato gradito.

E’ un piccolissimo gesto che è stato preparato con il cuore per arrivare a chi ha l’animo buono, aperto e disponibile e vorrà accoglierlo.

Da queste righe vogliamo ringraziare i molti che ci hanno telefonato o scritto manifestando la loro riconoscenza per questo gesto simbolico e semplice ma dal grande valore affettivo. Buog loni a tutti!

SETTIMANA SANTA TRA NOI

In questo difficile momento causato dal coronavirus, dove attorno a tutti si è creato un isolamento dovuto alle giuste norme di sicurezza, abbiamo pensato di proporre alcuni segni per vivere questa Settimana Santa e sentirci così uniti, per abbattere quel “deserto” che si percepisce attorno a noi. Abbiamo proposto, per chi ha il cuore aperto per accoglierli, alcuni semplici gesti che facciano tra noi comunione di fede in questo tempo. Un famoso liturgista nel suo libro “Segni di Vita”ci spiega come l’uomo non possa vivere senza segni perché appartengono naturalmente alla nostra vita quotidiana e noi Cristiani abbiamo moltissimi segni per esprimere la nostra fede.

Pertanto abbiamo deciso di preparare un volantino e distribuirlo in tutte le borgate, sul quale era indicata la giornata, il segno ed anche l’orario delle Celebrazioni del nostro Papa Francesco da seguire in famiglia, ognuno a casa sua ma tutti assieme spiritualmente.

Sono segni e simboli che non abbiamo inventato noi ma che molte comunità hanno proposto e che vengono usati spessissimo per spiegare i misteri di queste giornate così importanti della Settimana Santa.

Nella Domenica delle Palme, quale segno di partecipazione all’entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme, abbiamo invitato a mettere sul balcone o sulla finestra di casa un RAMO VERDE. Anche i nostri padri, quando era difficile reperire l’ulivo, usavano in questa giornata un ramo verde che cresceva qui da noi. Spessissimo in tempi più “recenti” usufruivano del pušpan o bosso che usavano anche per confezionare le ghirlande per i funerali addobbate con fiori di carta.

Tutti nelle case avevano sempre l’acqua santa e un rametto benedetto che usavano nei bisogni di fede.

Don Zanon dal suo terrazzo della canonica di San Pietro al Natisone ha benedetto l’Ulivo o i rami verdi di tutte le nostre Valli che tenevamo in mano, in casa o appese alle finestre.

Il Giovedi’ Santo quale segno di partecipazione alla Santa Messa “in Coena Domini”, che ricorda l’istituzione del Sacramento dell’Eucarestia (Gesù Pane Vivo – Gesù presente in Anima, Corpo e Divinità nel Pane Consacrato) e del Sacerdozio, abbiamo messo sul tavolo di casa nostra la BIBBIA O VANGELO magari ben addobbato con un centrino.

Il Venerdi’ Santo, giornata in cui si medita sulla Passione e Morte del Signore, come segno abbiamo scelto di mettere in risalto nella nostra casa una CROCE ben addobbata e alla sera abbiamo proposto di accendere una CANDELINA.

E’ una giornata questa molto sentita dalla nostra gente e così il nostro gruppo di preghiera “Kraijca Meru”, auto finanziandosi…, ha acceso una marea di candeline per Liessa, attorno alla chiesa, a Liessa alta e a Clodig. La gente poi ha accolto il nostro invito e ha acceso candeline alle finestre delle proprie case come mai era accaduto fino ad ora. Una vista, con tutte queste candeline, toccante e molto commovente, avvolta da un silenzio surreale che ha fatto scendere dal viso più di qualche lacrima.

Anche a Cosizza, i paesani si sono organizzati e hanno acceso le candeline per tutto il percorso dove solitamente passava la processione.

Fabrizio Cernotta, alle ore 20.30, ha recitato liberamente la Via Crucis dalla finestra di casa sua e trasmessa, grazie ad un improvvisato impianto microfonico, a tutto il paese che ha seguito dalle finestre, dai balconi o dall’uscio di casa nel rispetto delle norme di sicurezza. A detta di tutti è stato un momento molto, molto bello!

Nella giornata del Sabato Santo la chiesa rimane in preghiera meditando su Gesù che è stato posto nella tomba. Quindi fino alla Veglia Pasquale, madre di ogni Celebrazione, il colore liturgico rimane sempre il viola come in tutta la quaresima. La Celebrazione più bella dell’anno, la più ricca di significati, la Celebrazione delle Celebrazioni è proprio la Veglia Pasquale che ci illumina con la luce folgorante della Resurrezione di Cristo. Nessuno ha fatto a meno di partecipare alla Santa Veglia trasmessa per televisione o tramite facebook.

Potevamo scegliere tanti segni e simboli per questo momento, perché la Veglia ha una grande ricchezza di simbologia ma abbiamo preferito rimanere un po’ legati alla nostra tradizione.

Avevamo appreso dal giornale Dom che mons. Marino Qualizza aveva accolto la proposta di benedire i CESTI DEL PANE secondo la nostra antica tradizione anche se a distanza. E così alle ore 19.00, ognuno dalla propria casa, ha potuto raccogliersi in preghiera mentre don Marino da Udine mandava la sua benedizione sui nostri cibi pasquali. Nel volantino abbiamo invitato ad aspergere i cibi con l’acqua benedetta che conserviamo nelle nostre case formulando una preghiera adatta. L’aspersione con l’acqua benedetta è propria di ogni Cristiano e richiama al battesimo. Come ci spiega il liturgista don Cavagnoli: “ nelle sapide Premesse generali al Benedizionale si annovera quale compito dei laici (n.d.r. che sono tutti i fedeli) anche l’aspersione con l’acqua benedetta. …Il Benedizionale presenta molte celebrazioni affidate ai laici (ad esempio quella della famiglia, dei bambini, degli anziani….) che prevedono esplicitamente l’aspersione. Non solo ma anche nel rito delle esequie si auspica ‘in mancanza del sacerdote o del diacono, è bene (suadendum est ut) che nelle esequie… le stazioni nella casa e al cimitero siano guidate da laici’. E queste implicano abitualmente l’aspersione”.

E’ bello ricordare come i nostri avi, “moderni” nella fede, usassero da sempre nelle loro case l’acqua benedetta per aspergere e lo facessero addirittura ad ogni bambino appena nato. Lo aspergevano con l’acqua santa e lo segnavano con il Segno della Croce. Un tempo c’era una grande mortalità dei neonati e per questo i nostri padri compivano questo grande atto. Se in pericolo di morte chiunque può amministrare il Santo Battesimo, si può dire che quei bambini erano tutti battezzati.

Nel nostro volantino abbiamo anche ricordato che si può avere la benedizione dei cibi mettendo la propria intenzione, pregando, aspergendo e seguendo la Benedizione del Papa o di altri sacerdoti alla Veglia Pasquale dove si benedice l’acqua nuova che sgorga dal Battistero, che è il grembo fecondo della Chiesa.

Abbiamo proposto per questa notte santa un altro segno: LA PURIFICAZIONE.

I nostri avi, al suono delle campane per il Gloria, simbolicamente “si lavavano la faccia” (pare lo facessero anche il giovedì santo) in segno di purificazione e di richiamo al battesimo. Abbiamo invitato pertanto, nella veglia pasquale del Sabato Santo, a compiere questo atto di fede magari con una candelina accesa che richiama la Luce di Cristo Risorto e la candelina del nostro battesimo.

Nel giorno di Pasqua abbiamo proposto di mettere un bel fiore sulla nostra tavola, segno della Vita che rinasce in Cristo Risorto.

Siamo molto contenti che in tantissimi hanno accolto e preparato questi segni per questa particolare Settimana Santa. Il più visibile è stato quello della domenica degli Ulivi dove su molte porte di casa, terrazzi e finestre era appeso il ramo verde. Degli altri segni della settimana che si compivano pressoché in famiglia abbiamo visto tante foto tramite whats app o ci siamo raccontato telefonicamente. E’ stato molto bello perché ci siamo sentiti tutti uniti anche se distanti!

QUARESIMA: TEMPO DI PREPARAZIONE ALLA PASQUA

La Chiesa, nel tempo di quaresima, ci invita a compiere dei gesti di misericordia e penitenza – gesti d’Amore!

Le parole che possiamo usare e viverle concretamente in questo Tempo sono: preghiera, digiuno e carità (carità nel senso profondo del termine: amore e non mera elemosina).

Abbiamo iniziato la quaresima senza la Santa Messa (il deserto dell’incontro domenicale), per garantire la tutela delle persone a causa della pandemia da coronavirus. Non abbiamo avuto Celebrazioni per tutto questo periodo con una sola eccezione, che è stata la seconda domenica di quaresima quando mons. Sandro Piussi ha imposto su ognuno di noi le sacre ceneri.

Questo deserto dell’Eucarestia ci deve fare pensare al grande dono che Gesù ci ha lasciato durante la sua Ultima Cena del giovedì santo….stiamo così desiderando la Santa Messa che forse prima gustavamo un po’ meno perché abituati.

La preghiera che ogni cristiano da casa rivolge a Dio in questo “deserto” ha un valore profondo, che si aggancia a tutte le comunità religiose che ogni giorno nel mondo (non solo in questo periodo di isolamento) pregano per le neccesità di tutti.

Grande aiuto per la nostra preghiera lo hanno dato i mezzi di comunicazione, la televisione e i tanti preti che da subito hanno cominciato a trasmettere le loro celebrazioni via etere per andare a cercare il gregge e andare incontro al gregge.

Molti gruppi di preghiera e cristiani singoli si sono resi disponibili e anche loro hanno creato tantissimi momenti di preghiera, trasmessi su facebook, per riempire questo deserto attraverso la fede.

Anche noi, come gruppo “kraijca Meru” di Liessa e Cosizza, ci siamo organizzati per restare uniti nella preghiera sfruttando le nuove tecnologie. Tutti i venerdì della quaresima ci siamo collegati via telefono (prima in pochi – una decina e poi molti di più grazie ad un nuovo programma del telefonino) per celebrare assieme la Via Crucis, sentendoci ancora più vicini anche se solo virtualmente. Il bello di questi programmi di telecomunicazione è che permettono l’interloquire di tutti i connessi e così come siamo da sempre abituati, c’è stato chi proclamava un pezzetto della Parola di Dio, chi leggeva la meditazione, chi intonava i canti e così via…una collaborazione di tutti.

Questi nostri collegamenti sono molto belli, ci fanno sentire comunità che anche nella prova riesce a rimanere unita nella preghiera alla sequela di Gesù nostro Salvatore.

Deserto non è sinonimo di nulla, ma si può trovare anche nella solitudine l’incontro, assaporando i momenti della giornata e dando il giusto valore ad ogni nostro gesto. Questo gesto può anche apparire banale ma guardandolo con amore, per chi ha gli occhiali giusti per vedere, ci fa sentire persone che collaborano per migliorare il mondo che ci circonda.

L’isolamento che in questi giorni stiamo vivendo non ci scoraggi, il deserto ha le sue oasi di verde dove l’acqua sgorga dalla terra dando vita; siamo certi di incontrare l’oasi della fine di questa epidemia dove Cristo Risorto ci donerà l’Acqua Viva che sgorga dai suoi Sacramenti: E SARA’ VERA PASQUA!

25 marzo

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE – MARČINCA

 In questa giornata mariana che ricorda l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria Vergine – MARČINCA – il nostro Papa ci invita ad altri momenti di preghiera in comunione con tutta la Chiesa Universale.

I nostri avi chiamavano le varie feste mariane (e non solo) con nomi legati al tempo in cui si celebravano (ad esempio: l’Immacolata che si festeggia nel tempo di avvento è chiamata Adventica, l’Assunta legata alla tradizione del mazzo di fiori ritrovato nella tomba della Madonna è chiamata Rožinca, la natività di Maria che cade nel tempo della vendemmia è chiamata Bandimica o qui a Grimacco Bandieuijnca (parola che ci dovrebbe essere ancora più chiara visto che è solo nostra…un dono unico dei nostri padri), l’Annunciazione che si celebra a marzo appunto viene chiamata Marčinca e così via…) e a noi piace molto mantenere queste peculiarità della nostra terra, che abbiamo appreso dalla viva voce dei nostri nonni e che assolutamente non vogliamo cancellare….è un nostro patrimonio!

I volantini del nostro gruppo di preghiera hanno per tempo avvisato degli appuntamenti indetti dal Papa e così al suono delle campane del mezzogiorno (l’“Angelus”) abbiamo recitato la preghiera del PADRE NOSTRO (che Gesù ci ha insegnato) assieme a tutte le Chiese Cristiane, con tutti i Cristiani di tutte le confessioni. Un momento di preghiera molto bello, perché ha coinvolto non solo noi Cattolici della Chiesa di Roma ma tutto il mondo Cristiano.

Il secondo appuntamento è stato la sera alle ore 21.00 per la Recita del Santo Rosario che abbiamo pregato ognuno a casa propria, seguendolo per la televisione per chi ne aveva la possibilità con i canali TV o recitandolo da soli in famiglia; lontani quindi ma vicini in spirito e uniti dalla fede.

Penso che il momento più forte, intenso, toccante e commovente (che rimarrà indelebile nella storia dell’umanità, sia per i credenti che i non credenti), sia stato venerdì 27 marzo alle ore 18.00, trasmesso in diretta da Piazza San Pietro a Roma non solo dalle emittenti cattoliche ma anche da quelle nazionali in mondovisione.

Papa Francesco aveva invitato il popolo dei credenti ad unirsi in preghiera con queste parole: “Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con l’universalità della preghiera, della compassione e della tenerezza. Rimaniamo uniti facendo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate. La nostra vicinanza ai medici, agli operatori sanitari e ai volontari. La nostra vicinanza alle autorità che devono prendere misure dure ma per il bene nostro. Alle forze dell’ordine che devono vigilare sulle strade…..” il suo accorato appello è stato accolto da tutti con una partecipazione planetaria.

Abbiamo visto il Papa solo, in una piazza San Pietro deserta, in un silenzio sconvolgente salire i gradini che portano alla Basilica come ha fatto il Cristo mentre saliva il Calvario per l’umanità. Un Papa – un uomo solo che si è prostrato ai piedi della Croce di Cristo per chiedere l’aiuto di Dio. Una pioggia che bagnava una piazza muta e con essa l’antica croce di Cristo con sotto Papa Francesco in preghiera, le gocce di pioggia che scendevano, rugavano il volto del Cristo in croce e sembravano lacrime che sgorgavano amorevoli per l’umanità. Poi le accorate parole del Papa…..e tante impressioni che ognuno racchiude nel suo cuore.

Gesù ebbe a dire: “rimarrò con voi per sempre fino alla fine del mondo”; ecco che questo grande momento non poteva che terminare con la Benedizione Eucaristica su tutto il mondo, Gesù presente in Anima, Corpo e Divinità dell’Ostia consacrata. L’Eucarestia – Gesù con noi …un dono eterno per l’umanità!!

Tanti sacerdoti in questo momento così difficile hanno impartito la Benedizione Eucaristica dal sagrato delle loro chiese, dai tetti o addirittura dai campanili perché i fedeli da lontano potessero vedere, anche solo mentalmente, Gesù Vivo e Vero e ricevere la sua benedizione.

Non possiamo che ringraziare Papa Francesco perché ci tiene vicini a Dio anche in questo momento d’angoscia per l’umanità.

19 marzo

SAN GIUSEPPE

Una festa di San Giuseppe, quella di quest’anno, che rimarrà nei nostri ricordi. Eravamo abituati ad andare a Liessa per la festa di San Giuseppe, uno dei tanti compatroni di quella comunità, che si celebra con la processione la domenica seguente il 19 marzo, la pandemia non ce lo ha permesso. Certo, in domenica di quaresima, la liturgia prevede di fare solo un ricordo del Santo magari nelle preghiere dei fedeli o inserendo alla fine della Messa qualche particolare preghiera perché in tale occasione è vietato sostituire la Messa propria cioè quella prevista.

La festa di San Giuseppe e dell’Annunciazione, per la loro grande importanza, portano un po’ di gioia nel tempo di quaresima perché vi è il permesso di cantare il Gloria (vietato per tutta la quaresima); solo, tuttavia, se queste feste cadono durante la settimana. Per questo motivo, quando il 19 marzo cade di domenica, la chiesa tutta festeggia San Giuseppe nella giornata seguente e cioè il 20 marzo. Sono cose che magari già sapevamo ma è bello rispolverare la bellezza della liturgia con i suoi significati.

La Conferenza Episcopale Italiana ha invitato alle ore 21.00 di questa giornata tutte le famiglie e le persone di buona volontà a recitare il Santo Rosario per chiedere la grazia di essere liberati da questa epidemia che sta colpendo l’Italia e tutto il mondo. Ci è anche stato chiesto di esporre alle nostre finestre un panno bianco o una candelina accesa per dimostrare la nostra solidarietà e vicinanza a quanti soffrono a causa del coronavirus e come sostegno a quanti assistono e lavorano per il bene dei fratelli in questo tempo difficile.

Invitati anche dai volantini che il nostro gruppo “Kraijca Meru” aveva distribuito in tutta la nostra zona, molti nelle nostre borgate hanno aderito a questa iniziativa dando una luce di speranza e di fede. Chi poteva ha seguito la preghiera delle ore 21.00 attraverso la televisione (per chi ha la possibilità di ricevere TV 2000) e gli altri hanno pregato da soli, comunque assaporando il grande valore dell’unità di preghiera e della comunione con tutta la chiesa universale guidata dal nostro caro Papa Francesco.

Questa nostra preghiera squarci il cielo e arrivi un raggio di misericordia da Dio -per intercessione di San Giuseppe custode della Santa Famiglia e delle nostre famiglie e della Vergine Maria- sul mondo, sui malati, su quanti lavorano negli ospedali, quanti lavorano per il bene comune e su tutti i volontari.

Raccolta fondi Associazione Nazionale Alpini per ospedale di Bergamo emergenza Covid 19

Il 21 Marzo l’ANA Nazionale ha richiesto alle Sezioni di organizzare una raccolta fondi da destinare all’ospedale “da campo” che l`ANA sta allestendo a Bergamo per l`emergenza Coronavirus. Anche il gruppo Alpini di Grimacco ha aderito alla raccolta, il 1 Aprile sono stati versati alla Sezione di Cividale ( che ha inviato alla sede Nazionale i soldi raccolti da tutti i gruppi della sezione) 200 Euro dati dal Gruppo Alpini Grimacco e altri 520 Euro come donazioni ricevute dalla popolazione. Il 2 Aprile l’ospedale realizzato dall’ ANA nei locali della fiera di Bergamo è stato completato a tempi di record grazie al volontariato degli Alpini e anche ai numerosi artigiani Bergamaschi che hanno lavorato 24 ore su 24 .Il progetto inizialmente prevedeva un ospedale “da campo” ma poi è stato modificato creando un vero e proprio ospedale con 72 posti letto di terapia intensiva e 72 posti letto di terapia sub intensiva. L’opera fatta dagli Alpini risponde ad uno dei principi più importanti dell`Associazione Nazionale Alpini: onorare i morti aiutando i vivi. Il gruppo Alpini Grimacco ringrazia tutte le persone che anno aderito alla raccolta, per chi volesse vedere i risultati del lavoro fatto basta andare sul sito www.ana.it per vedere i filmati e le foto.

Assemblea donatori sangue sezione Drenchia Grimacco.I primi di Marzo si è svolta l’assemblea della locale sezione donatori, l’assemblea presieduta dal consigliere provinciale Michele Moret ha approvato il bilancio consuntivo del 2019 e il bilancio preventivo per l’anno 2020. La sezione Drenchia Grimacco nata nel 1985 è una delle più piccole a livello provinciale, con i suoi 35 donatori attivi è riuscita anche nel 2019 a garantire lo stesso numero di donazioni 46 dell’anno precedente e questo comunque è un buon risultato. Di positivo inoltre lo scorso anno abbiamo avuto 3 nuovi donatori che fanno ben sperare per il futuro.Come attività per il 2020 il Presidente Davide Floreancig ha proposto di fare una giornata sportiva e di festa per i giovani come quella fatta 2 anni fa , una serata sanitaria e naturalmente la festa del Dono della Sezione che si terrà il 26 Luglio in occasione della festa di San Giacomo dove festeggeremo il 35° di fondazione della Sezione.

13-03-’20 VIA CRUCIS AI TEMPI DELL’EMERGENZA COVID19. E’ un momento difficile, dove ognuno di noi, con i suoi comportamenti si trova a essere responsabile della salute degli altri. Dobbiamo stare a casa! E questo periodo di isolamento forzato si rileva essere più difficile per chi vive solo. La televisione, i libri, i social possono essere una grande compagnia…al giorno d’oggi potremmo dire che <<una videochiamata allunga la vita>>.

E abbiamo pensato di ricorrere proprio alla tecnologia per rispettare l’appuntamento del ricordo della “Via Crucis” che solitamente conduciamo nei paesi durante il periodo della Quaresima.

E’ stato un esperimento via whatsapp, ma siamo comunque riusciti a essere collegati in nove! Abbiamo pregato e cantato e ognuno ha potuto partecipare attivamente.

E così, anche se ognuno a casa sua, ci siamo sentiti vicini e uniti nella preghiera.

Abbiamo pregato per i malati e per le loro famiglie, per i medici e gli infermieri che in questi giorni, più che mai, compiono con dedizione infinita la loro missione, e per tutti coloro che lavorano per garantire la nostra sicurezza e la nostra salute.

Che il Signore ci aiuti e ci protegga sempre.

 

 

16-02-’20 FESTA DI SAN VALENTINO A LIESSA. E anche quest’anno abbiamo festeggiato il patrono San Valentino con la Messa solenne e il momento conviviale presso la palestra di Liessa.

Il  gruppo “Kraijca Meru” ha preparato il rinfresco per tutti, ha confezionato le chiavi di pane, si è occupato della pulizia e degli addobbi.

Nel pomeriggio presso la cappella Madre Teresa di Calcutta ha anche condotto un’ora di preghiera (in italiano e dialetto sloveno) con tanti canti, momenti di riflessione e di ricordo, seguendo la tradizione dei nostri avi che avevano anticipato le direttive del Concilio Vaticano Secondo sia per la guida della preghiera da parte dei laici sia per l’utilizzo della lingua del popolo al posto dell’allora obbligatorio latino, suddividendo per borgate le ore di adorazione così da rendere tutti partecipi e responsabili.

18-01-’20 RITROVO ALPINI GRIMACCO. Ritrovo per gli Alpini di Grimacco che sempre ringraziamo per l’immancabile sostegno che danno a tutte le iniziative della nostra comunità.

Un esempio di solidarietà, umanità, collaborazione e amicizia. INSOSTITUIBILI!

 

Lotteria di Grimacco
Convinti che contino i fatti e non le parole, nella volontà di non smettere di aiutare le missioni già sostenute da don Azeglio, abbiamo pensato a una nuova iniziativa: la lotteria di Natale.

Abbiamo provato,
confidando nel cuore generoso dei nostri compaesani che sempre rispondono con affetto alle varie iniziative di solidarietà, ed è andata oltre le nostre migliori aspettative: già diversi giorni prima del Natale avevamo finito tutti i biglietti (grazie anche a degli “intraprendenti” venditori).

Tutto il ricavato di 501,00 euro è andato interamente alle nostre missioni perché non abbiamo avuto alcuna spesa visto che i premi sono stati donati.

Il primo numero estratto aveva come premio un ricco cesto natalizio donato dai membri del Kraijca Miru di Liessa Grimacco ed è stato vinto da Spingola Giovannina, il secondo numero estratto aveva come premio un buono per taglio, piega e prodotto per capelli offerto dal SALONE ‘RICCI E CAPRICCI’ di Viviana Marinig di Cividale del Friuli ed è stato vinto da Marinig Nice e il terzo numero estratto aveva come dono un ricco cesto natalizio offerto dai nostri alpini del gruppo di Grimacco ed è stato vinto da DhinaCicigoi.

Un bel successo!!! Grazie di cuore a tutti per la sensibilità e generosità dimostrata e al prossimo appuntamento! Buog loni!

4-01-’20 Gita a Sutrio organizzato dal gruppo Kraijca Miru di Liessa Grimacco.
Davvero uno spettacolo inaspettato, quasi magico, quello a cui abbiamo assistito a Sutrio passeggiando tra le vie del paese ammirando i numerosi presepi, grandi e piccoli, allestiti con amore e dovizia di particolari.

Nel pomeriggio, dopo il succulento pranzo in ristorante, una passeggiata per la bella Gemona e durante il rientro verso casa, l’immancabile sosta per la merenda, questa volta a Faedis, ospiti nella sala parrocchiale.

È stata una bella giornata trascorsa in allegria e amicizia. Soddisfatti!

22-12-’19 Clodig di Grimacco. Il gruppo “Regina della pace Kraijca Meru” quest’anno  si è preso l’impegno di addobbare l’albero di Natale comunale che di solito aveva solo l’addobbo notturno di luci. Una nuova occasione per stare insieme in allegria e amicizia e fare qualcosa di bello per tutta la nostra comunità.

Dopo una lunga serata trascorsa a creare gli addobbi, è seguito l’allestimento in notturna, A fine lavori, non poteva mancare il cantato Natalizio ‘Tu scendi dalle stelle’ che abbiamo cantato tutti assieme….un’atmosfera bellissima.

Ringraziamo Maria del bar ristorante “Alla posta” di Clodig per il the caldo che ci ha offerto a fine serata!

21-12-’19 Anche se molto in ritardo rispetto agli altri anni, con un’organizzazione basata sull’ormai antico “passaparola”, siamo comunque riusciti a partecipare ai vespri dalle suore di clausura ad Attimis.

E’ un momento di raccoglimento sempre molto bello e toccante, perché mentre il mondo esterno è in piena frenesia per Natale, lì dentro si respira il vero significato della nascita di Gesù per noi.

E poi, come d’abitudine ormai, pizzata tutti assieme da Bristol dove c’è la pizza più buona che ci sia e certo la compagnia la rende ancora più deliziosa!