22-02-’23
FUNERALE DEL PUST
Martedì grasso l’abbiamo lasciato alle spalle…oggi giornata delle Ceneri (Pepeunica) facciamo il funerale al Pust.
All’imbrunire ci raduniamo a Clodig per eseguire le esequie.
C’è il gallo, il cane, la papera, il pagliaccio, l’uomo dal cappello alto, la damina, il fotografo, i curiosi, il fisarmonicista…
Il Pust non c’è! Forse è ancora VIVO!
Andiamo a cercarlo nella corte dei Tedolen. C’è una caraffa vuota, ha bevuto il vino.
Dai Balonar nemmeno. Dove sarà?
Eccolo! È davanti l’ambulatorio medico. Evviva! Ma sta male, si tenta la rianimazione. C’è chi gli urla: “Svegliati”! Qualcuno gli offre del vino… niente, è MORTO!
Arriva il becchino che lo carica sulla burela. Inizia la processione, il Pust è adagiato su una pira infuocata. Al cielo alte fiamme si levano. È rimasta solo la cenere… Le donne piangono disperate, urlano il loro dolore, si battono il petto. La fisarmonica suona festosa, si innalzano i nostri canti, si beve vin brulé, si mangiano crostoli fatti in casa.
Non piangiamo. L’anno prossimo ritornerà. Evviva il Carnevale
E’ il Circolo Culturale “Jacopo Stellini” che porta avanti la tradizione del funerale del Carnevale che richiama a Clodig molto pubblico. Quest’anno è affiancato dall’Associazione Culturale “Grimacco e dintorni”.
Nella mia gioventù ricordo Gino Buiac di Seuza che si vestiva da prete. Durante la processione verso Liessa, scandiva le litanie carnevalesche: era uno spasso!
E come posso dimenticare l’accensione del fuoco! Buttavano una tanica di nafta sul fantoccio: si sollevava un fumo nero e denso che riempiva tutta la piazza. Ne venivamo avvolti! L’odore ci rimaneva appiccicato ai vestiti e ai capelli! Quell’odore puzzolente mi rendeva ancora più partecipe alla fine del Carnevale… All’anno prossimo!. Viva le nostre tradizioni…
Di Irene Rucli
Foto di Rudi Kamuscek
18-02-’23
NAŠ PUST – IL NOSTRO CARNEVALE
Dopo due anni di assenza si è potuto di nuovo tornare a festeggiare il carnevale (pust). Una festa molto sentita nelle nostre Valli con maschere tradizionali dai mille colori arricchite da campanacci che con il loro frastuono vogliono scacciare l’ inverno per dare posto alla primavera. I fiori che stanno già sbocciando hanno proprio i colori dei loro costumi.
Fin da piccoli ci si radunava in gruppi, ci si vestiva di stracci trovati nei bauli, avere una maschera per coprire il volto era qualcosa per pochi. Si andava di paese in paese e con un cestino si passava di casa in casa. Ci regalavano uova, salsicce e qualche soldino.
La nostra Associazione Culturale ‘Grimacco e dintorno’ ha voluto, anche per questa occasione, organizzare una festa in maschera a Plataz.
Ci siamo ritrovati sabato 18 febbraio alla sera con una bella adesione di persone. Eravamo tutti vestiti in maschera e chi è venuto senza essere mascherato è stato subito vestito con abiti colorati, scialli e tanta fantasia.
Per festeggiare il carnevale ognuno ha portato qualcosa di buono da condividere ed è diventata una vera cena con antipasti, primo secondo, tanti dolci e come contorno tante risate. Non ci siamo annoiati tra giochi, balli, uno sketch improvvisato che ci ha fatto divertire e la sfilata con la premiazione della maschera più bella. A fine serata una bella sorpresa: una buonissima torta per festeggiare le signore che hanno compiuto gli anni a febbraio…. con tanto di brindisi e di canti. Che dire una bella serata di divertimento, condivisione e con la gioia di stare assieme a festeggiare il carnevale.
Un grande grazie a chi ha organizzato il tutto, a tutti i partecipanti per la loro presenza e in particolare ad Emily che è la nostra diskjoker.
Gemma Bucovaz
05-02-’23
PROSEGUE IL NOSTRO IMPEGNO
Abbiamo appena passato la festa della Candelora ed è giusto dare notizia dei vincitori della nostra “corsa natalizia alla solidarietà” promossa ed organizzata dal gruppo’ Kraijca Meru’ di Liessa che ha come scopo l’ aiutare i bimbi delle nostre missioni in India, Tanzania e Congo. Come ormai da tradizione, anche per il Natale di quest’anno, abbiamo organizzato questo bel momento di condivisione. Siamo molto contenti di continuare a portare avanti quanto ci è stato insegnato da belle persone che ci hanno voluto bene.
Un grande grazie va a tutti i partecipanti ed in particolare ai preziosi sponsor che sostengono questa bella iniziativa.
A presto…..per la “corsa pasquale alla solidarietà”.
Ecco i vincitori:
-primo premio: Gemma Bucovaz vince un ricco cesto enogastronomico offerto dal nostro ‘CORETTO DI LIESSA’
-secondo premio: Maria di Obenetto vince taglio e piega più prodotti offerto da ACCONCIATURA RICCI E CAPRICCI di Viviana Marinig
-terzo premio: Luca Caneva vince un ricco cesto enogastronomico offerto dal gruppo ALPINI DI GRIMACCO
-quarto premio: Michele Blasutig vince 6 bottiglie di pregiato vino dell’azienda Ronc dai Luchis di Faedis offerto dal gruppo KRAIJCA MERU
-quinto premio: Alex e Liliana Scuderin vincono un presepe artistico realizzato e offerto da MARIO RUTTAR
29-01-’23
IL NOSTRO CORETTO DI LIESSA OSPITE AL “CONCERTO DELL’ AMICIZIA” A FAEDIS
Ci sono momenti in cui, più che mai, senti il bisogno di un abbraccio.
La persona che vorresti abbracciare non c’è più e il vuoto ti sembra infinito, però poi improvvisamente accade che dove meno te lo aspetti trovi tanto affetto.
La vita riserva molte sorprese, a volte davvero amare, ma per fortuna ve ne sono altre che fanno ben sperare.
Accade così che un pomeriggio ti recapitano un invito, da parte di persone praticamente estranee, che però hanno una grande sensibilità e un gran cuore, che ti vogliono stare vicino e accompagnare a vincere le tue paure.
Capita così che degli sconosciuti capiscano le paure e le fragilità di una bambina, e vogliano aiutarla a superarle e decidano perciò di invitarla ad aprire il loro concerto per vincere quelle emozioni e accompagnarla nel crescere.
E così Melissa, accolta e coccolata a Faedis come una vera rockstar, con la sua chitarra ha aperto il “Concerto dell’amicizia” di domenica 29 gennaio a Faedis.
Mai titolo più azzeccato, perché è stato davvero un momento di amicizia, organizzato da don Federico, al quale hanno partecipato il Coro parrocchiale di Faedis, il Coretto di Liessa e il Coro di San Gottardo “Barbara Bernardinis”.
Dopo i saluti del Reverendo e del Vicesindaco di Faedis sig. ra Gilda Spollero, primo ad esibirsi è il Coro parrocchiale di Faedis, di formazione recente, ma nel quale militano coriste che da sempre, con le loro belle voci, sostengono con il canto le celebrazioni. Davvero emozionante e coinvolgente il brano eseguito accompagnando la melodia con il linguaggio dei segni.
È seguita l’esibizione del nostro coretto di Liessa. Un’altra carezza inaspettata “Ist te prozim o muoj Buog” di Kekko. Cantare una canzone, raccontare un aneddoto, sono tutti modi semplici, ma sinceri, di mantenere in vita la memoria di chi non c’è più.
I nostri ragazzi che, come da insegnamento di don Azeglio, hanno alternato canti in italiano a canti in dialetto sloveno, diventano sempre più bravi ed è un vero peccato avere così poche occasioni per ascoltarli.
Chiude il concerto il Coro di San Gottardo “Barbara Bernardinis”. C’è poco da dire: bravissimi come sempre, con un plauso particolare al giovane cantore Emanuele.
Ma oltre all’aspetto prettamente musicale (impeccabili, con melodie eleganti ma sempre originali pur nel rispetto della tradizione) c’è anche il “dopo-partita”, lo stare insieme, condividere, ricordare, ridere e divertirsi. Davvero una bella compagnia!
E così, con molti applausi, si è concluso questo bel concerto con gentili omaggi da parte del coro di Faedis agli altri partecipanti e a coloro che, in molti modi, si adoperano per la comunità di Faedis.
Ma non sarebbe un vero “Concerto dell’amicizia” se non fosse seguito da un momento conviviale.
Tra mille prelibatezze dolci e salate, accompagnate dal vino dei colli del Faedese che fa meglio cantare, la giornata si è conclusa con l’impegno a rivederci al più tardi al 30 luglio per il concerto di San Giacomo.
<<Ve lo diciamo per tempo così vi organizzate!>>
Grazie di cuore! Buog Loni!
Martina Chiabai
08-01-’23
IL NOSTRO CORO “CORETTO DI LIESSA” OSPITE A SAN GOTTARDO
Abbiamo passato un bel pomeriggio anche domenica 8 gennaio presso la chiesa di San Gottardo in Udine per il concerto organizzato dal coro “Barbara Bernardinis” e dalla parrocchia di San Gottardo.
La serata è iniziata con una bella recita tenuta dai ragazzi e bambini di quella parrocchia. Il tema della rappresentazione era rivolto all’accoglienza e al rispetto reciproco nelle diversità di ciascuno. Tema attuale più che mai.
Una seconda parte della manifestazione è stata dedicata alle missioni dove abbiamo potuto vedere in un filmato quanto i missionari svolgono grazie anche all’aiuto delle persone della comunità parrocchiale di San Gottardo.
L’ultima parte è stata dedicata al canto dove si sono esibiti il coro Barbara Bernardininis”, il coro parrocchiale di Faedis e il nostro coro “Coretto di Liessa”. È stato proprio un bel momento di condivisione.
La serata si è poi conclusa presso i locali dell’asilo parrocchia dove gli Alpini hanno preparato per tutti un ottima pastasciutta.
Un grande grazie va a tutti i presenti ma in particolare al coro “Barbara Bernardininis” per l’invito e alle tante persone che da Grimacco sono scese a San Gottardo per questo evento e per accompagnare il nostro coretto.
Grazie a tutti per la bella serata.
07-01-’23
Gita a Poffabro e Magnago
E’ arrivata anche la festa dell’Epifania che, come dice il detto, tutte le feste porta via, però prima di finire tutti i festeggiamenti la nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ha deciso di organizzare una bella gita a Maniago e a Poffabro.
La località di Maniago più di ogni altra cosa è conosciuta per la produzione storica di coltelli e Poffabro per le splendide caratteristiche del borgo diventato famoso grazie alla mostra dei presepi.
A Magnago abbiamo partecipato alla Santa Messa, celebrata appositamente per noi dal gentilissimo parroco del luogo, accompagnandola con i nostri bei canti natalizi della nostre Valli.
Terminata la Celebrazione all’esterno del duomo ci aspettava la guida, molto preparata, che ci ha illustrato tutta la storia dell’antico edificio, il significato artistico e simbolico di quanto contiene e poi la visita guidata al paese con le relative spiegazioni storico, culturali ed artistiche.
Ascoltavamo e guardavamo rapiti.
La guida ci ha anche parlato e spiegato di come Magnago è diventata famosa per la produzione di coltelli e come, grazie alla qualità, sa tenere ancor oggi testa a quei paesi dove la manodopera costa poco o quasi nulla.
Terminata la visita guidata ci ha accompagnato al museo che racchiude la storia della coltelleria di Magnago.
Velocemente è anche giunta l’ora del pranzo, buonissimo anche quello, e poi con calma abbiamo raggiunto Poffabro.
Qui c’era da rimanere a bocca aperta per il borgo circondato dai monti, la bella piazza, la chiesa e quanto è stato creato per rendere la visita accogliente.
Sulla piazza del paese si trova una bella latteria, non funzionante, data però in gestione perché sia aperta alle visite e si possa così vedere quello che era la vita quotidiana di un tempo. Sicuramente è venuto in mente a tutti la latteria di Plataz restaurata perché diventasse museo aperto alle visite ma che è rimasta solo una latteria dismessa.
In questo borgo si sentiva proprio la magia del Natale, in ogni angolo, in ogni anfratto e addirittura in ogni fessura dei muri c’erano allestiti dei presepi. Presepi fatti con materiali diversi: antichi, tradizionali e moderni.
Eravamo arrivati in un presepe pieno di presepi: Bellissimo!
Prima che si facesse buio, come al solito, abbiamo consumato la merenda “del buon rientro”.
Tra tante canzoni e risate, in corriera, siamo giunti troppo velocemente a Clodig, dove il nostro Marco Marinig si è ricordato che durante l’addobbo, che la nostra associazione compie da qualche anno dell’albero di Natale comunale, non avevamo cantato le canzoni di Natale così come abitualmente facciamo. Presa allora la palla al balzo, per chi è sceso a Clodig e ha voluto fermarsi, è stato riaperto il tavolino sotto l’albero per un altra merenda dove abbiamo cantato il “Tu scendi dalle stelle” e altri canti della nostra tradizione Beneciana. Il tempo anche qui è passato molto velocemente e ci siamo salutati cantando “Koleda” perché era il periodo perfetto……e per un giorno anche Clodig è ritornato in dietro nel tempo riprendendo quell’usanza canora che un tempo era cosa di tutte le feste.
Il nostro gruppo è fantastico e che dire ancora se non “alla prossima!”.
Anna Cibau